lunedì 15 settembre 2008
Pensare un percorso, tracciare un sentiero
Pensare un percorso. Mettersi in mente un'idea e far in modo che sia tua guida.
O mettersi in mente che d'alcuna idea può servirsi la tua anima per andar avanti.
Zoppicare, inesorabilmente, tra un'intenzione un suggerimento un consiglio. Dar in pasto alle tue orecchie la fertilità ingenua o esperta del giudizio amico.
Come vuoi che proceda il sentiero?
Vuoi che si dispieghi in linea retta o slalomeggiando tra un impedimento e l'atro, sbandando con trasporto tra un lato e l'altro, distraendosi animatamente tra le diverse fasi del vedere e del capire.
Se azzardi il gesto avventato di offrirti con sprovvedutezza, il pericolo è disperder la tua carica in un indistinto volersi presentare, farsi vedere, mettersi in mostra, esporsi senza impalcatura solida alle spalle.
Quale logica segue il tuo cammino?
Dimmi, tu entri e poi attendi che qualcosa accada,
o attendi l'evento e poi entri a farne parte?
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