giovedì 30 luglio 2009

Parentesi


Sam ha capito d'esser stato solo una parentesi.

Di quelle che forse non incidono minimamente sul senso del discorso.

Di quelle ampiamente tralasciabili una volta che diventa necessario lasciar spazio al corpo centrale del testo.

Di quelle che si possono facilmente eliminare, allorquando se ne constata l'eccedenza e la non corrispondenza con tutto il resto.

Sam ha capito d'esser stato una divagazione, di quelle che alleggeriscono per un tempo già stimato limitato le proprie faccende vitali, permettendo d'immettersi in mondi diversi: la favola, il sogno, la vacanza dal pensiero terreno.

Sam ha capito d'esser stato solo una digressione, di quelle che a volte affascinano il lettore - instradandolo verso opportunità altre rispetto a ciò che la narrazione aveva fino ad allora svelato o facendolo affondare fino al più dettagliato anfratto di ciò che si va analizzando – ma che poi finiscono solo per dis-trarre dalla propria progettata via d'uscita dall'instabilità.

Sam ha capito d'esser stato una nota a margine, di quelle che ti segnalano l'esistenza di un'altra vita possibile, di quelle che ti stimolano ad una ricerca più minuziosa degli ingredienti in campo, ma che poi il più delle volte è preferibile ignorare, per non crearsi un ulteriore impaccio sul cammino rapido che porta ad una fine serena del libro o della vita.


domenica 26 luglio 2009

Divieto di sosta e fermata


Una battaglia si compie giornalmente.
Tra l' autoritario emblema della frenesia metropolitana, di quella logorante fretta che porta all'accelerazione costante delle proprie azioni, concorrendo nello stesso tempo ad un accorciarsi inevitabile delle aspettative vitali, e l'invisibile baluardo della lentezza, scelta necessaria e consapevole d'una de-crescita alla portata di tutti coloro che corteggiano lo spazio della contemplazione, il momento della riflessione.

È davanti tale segnale che l'uomo sembra farsi definitivamente macchina ed ingranaggio nelle mani del più pericoloso efficientismo, timoroso che un ritardo o un intoppo di troppo possano negargli l'accesso al più dorato dei parcheggi.

Ma poi, partigiani dell'uno o dell'altro atteggiamento, per tutti l'unica pausa certa arriva alla fine.
E lì la multa da pagare è salata.
Si perde la vita e non c'è possibilità alcuna di ricorso o di rimborso.

lunedì 20 luglio 2009

Dare la precedenza

Dare la precedenza.

A chi? A che cosa? A te stesso o al mondo che ti circonda? A chi ti consiglia o a chi ti scompiglia?

Da quale lato voltarti prima di iniziare?

A chi tocca adesso?

L'intramontabile ed aggrovigliato dibattito su quali possano essere le gerarchie e le priorità guida la sclerotizzata meccanica dei nostri passi e delle nostre scelte.

Il rischio dell'assolutismo ed il gelo del misurato relativismo.

Dal “È tanto importante che mi son dimenticato di farlo fino al “Non me ne sono mai accorto” il passo è breve e la punizione implacabile.

Vince l'utile, vince il soldo, vince il sentimento, vince il più alto gradimento?

Tra legami e rinunce tu ti fissi un traguardo e tiri dritto. Oppure saltelli da un punto all'altro e giochi con l'ascensore dell'intensità.

Facile e diabolico il gioco dell'insoddisfatto e patologico penitente, colui che fa della certezza d'essere sempre lontano da quel che davvero conta il suo constatare quotidiano.

Sorridente chi invece non pensa all'orizzonte e si ferma ad osservare non molto oltre la sua fronte.

Ma attenzione, a farsi sempre precedere si finisce col recedere.

Accovacciandosi nella più confortante delle file si abbandona il senso dell'orientamento, ci si lascia definitivamente a testa bassa e ci mette in processione...

sabato 4 luglio 2009

Nella rete

A metà dei giorni, maestro intrattenitore che poco si adatta alla necessaria perdita di serietà che la situazione richiede...la rete in cui si cade è quella del sorriso permantente...