mercoledì 25 maggio 2011

Peggiorare la situazione

Peggiorare la situazione
affrettandone l'entropia per mezzo delle proprie stesse mani
correre ai ripari dal ripararsi
affondare il dito dove il muro è più duro
accarezzarne le crepe
Difendere le cause perse. Perpetrarle.
Sbatterci contro la testa.
Decostruirsi
sgretolarsi
smuovere montagne
Amare follemente
Cadere impenitente


lunedì 23 maggio 2011

Rimasticare A pezzi


Rimasticare teoreticamente i propri stessi pezzi. Ancora a caldo. Superando e incamerando le ossessioni, le simmetrie. la sincronia. la carne in scatola. Bacon. L'oscurità. Con il batticuore e la fronte grondante sudore nervoso. Dal mio buio angolo destro. Cabina di regia senza timone.

Svuotato come reduce d'esame raggiunto dopo lunghissima e faticosa rincorsa, ora superata la cima si scivola giù nel disorientamento di quel che segue la presunta meta.

Un corpo proveniente dal nulla s'ingegna con concretezza ancora analogica – tocca il mondo, prova ad imitarlo, non se ne appropria, non lo manipola – in fuori-uscita d'esplorazione tra quel che gli capita a tiro di sensi. Quell'essere candido e artefatto, nervoso e scolpito di luce, di pezzo in pezzo tocca, sente con narici e orecchie, vede e assaggia, come apprendista viandante senza percorso, piuttosto spinto da bruschi dietrofront, inversioni di marcia, accensioni e spegnimenti di repentina inavvertita vivacità.

Corpo bagnato d'intensità, crollando in fondo, rialzandosi, infine inappagato ritornando dal niente dal quale era venuto. Senza soluzione. Solo un passaggio su questo palco, su questa terra, davanti a noi, esemplificazione e segno del nostro esser transfughi e transitori.

La circondano le immagini, la ostacolano e la completano gli oggetti in scena, incastrata in una macchina scenica come fulcro e punto di rifrazione e di esplosione-sintesi di tutto ciò che la avvolge, di piano in piano (quello visivo, quello sonoro, quel letterario, quello coreografico, etc.) nella complessità irrisolta e debordante, frenetica, tipica d'un congegno fatto di mente e corpo alle prese con l'esperienza del fuori.

Marginalità della marginalità. Incategorizzabilità. Sovrabbondanza d'incompiutezza. Seguire lo spirito o confutarlo?  


Dehors/Audela ringrazia i presenti, gli assenti, i sostenitori, gli incidentati, gli infortunati, gli impegnati, gli squattrinati. Gli elargitori di elogi e di consigli. Quelli che tendono a raccogliere i segnali e quelli che se ne dimenticano. Quelli che apprezzano, quelli che hanno intravisto mondi diversi e corpi alieni. Quelli che avrebbero voluto. Quelli che si commuovono, quelli che depongono a favore e contro. Quelli che son venuti a patti con A pezzi. Quelli a cui è andato di traverso. Quelli che non ne hanno saputo niente.  

  

mercoledì 18 maggio 2011

A PEZZI



A PEZZI
Un manuale di anatomia per le nuove (de)generazioni
Progetto di videoproiezione
e
performance dal vivo

di Salvatore Insana e Elisa Turco Liveri

Voce e performance Elisa Turco Liveri

Elaborazione audio/video e testi Salvatore Insana

Disegno luci Giovanna Bellini

Organizzazione Flavia Passigli

Produzione Atelier Meta-Teatro - Dehors/Audela




È sempre la testa a rompersi per prima. Si stacca dal corpo, non trova più il suo posto. Parte mancante, pezzo vacante, mina vagante, è sempre la testa a spegnersi per ultima.

A PEZZI vorrebbe presentarsi come un manuale di anatomia distorta in cui il corpo, in ogni sua parte, entra in relazione con le specificità del linguaggio video e dell'azione scenica, giungendo in fine ad una irrisolta frammentazione, trasfigurata in chiave metaforica anche attraverso il disegno luminotecnico, la disposizione degli oggetti e del corpo nello spazio, e il già citato ricorso al video e alla lingua parlata.

A PEZZI vorrebbe essere un percorso mirante a contrapporre tutto ciò che è corpo (incontrollabile pulsione sensibile) a tutto ciò che è cervello (misurata razionalità), nel dichiarare una impossibile via d'unione.
Generosità del corpo che si fa e si disfa. Scorporato. E avarizia della mente, altezzosa nella sua separatezza.

18 – 21 maggio 2011
ore 21 e 22.30
ATELIER META-TEATRO
via Natale Del Grande 21, Roma
tel. 065814723
metateatro.blogspot.com

info Dehors/Au dela
340 8578140/ 348 3306492