domenica 26 settembre 2010

L'ultima spiaggia

L'ultima spiaggia, audiovisivo commiato finale ad una stagione. Incrinatura finale d'una stremata estate sdraiatasi lentamente al buio e in silenzio e mai più rialzatasi. Ultima spiaggia, tempo di non ritorno, soglia liminare e critica d'un inconsapevole spettatore steso lieto sui suoi gusti e tuttavia sempre sul punto di finire minacciato da salvifico oggetto (alieno o artistico) non ancora ben identificato.

martedì 7 settembre 2010

Accasciamento

Precipitosa vita sempre pronta a lanciarsi, a cadere, a decadere senza poter decantare.
Tempo sdrucciolevole d'una stagione che si ripiega su se stessa, scivola via prima che ci si accorga del suo inizio.
E nel frattempo cosa facciamo? Proseguiamo, contro senso, senza precauzioni, senza tempo, senza testa, senza soldi, senza benzina, senza programmi, senza sosta, senza energie. Fumo in testa e birra nello stomaco.
Tra avvistamenti rapidi, svolte vitali, improvvidi dirottamenti improvvisi, frammenti incantati, schivando tori e avvicinando corpi, tuffandosi nell'acqua fredda o in un pastis, rinunciando al sonno e al riposo, come ce la siamo rovinosamente divorata quest'estate tarda. Fatta a pezzi e baciata di vita vissuta.

Poi scivola via, s'accascia, finisce. Ci si gira e non la si trova più. Ci ha raggirati e non ce ne siamo nemmeno accorti...

domenica 5 settembre 2010

Dis-integrato

Tanto frammentato da non poter essere che integerrimo.

A interazione limitata, a integrazione contingentata.

Per entrare in società o in relazione non passo per le sbarre dei codici.

Non riesco a ingranare, mi manca qualche ingranaggio.

Sono integro integrato o integralmente disintegrato?


giovedì 2 settembre 2010

A pezzi spezzati


Io la riconoscevo sempre e solo a pezzi, vale a dire che il suo essere mi sfuggiva e che, quindi, lei mi sfuggiva interamente.

Non era lei, e tuttavia non era nessun altro.

(Roland Barthes)


A PEZZI


È sempre la testa la parte che si rompe per prima




Da un'idea di Elisa Turco Liveri e Salvatore Insana


Performer Elisa Turco Liveri



Progetto di videoproiezione e performance dal vivo. Simbiosi di carne e plastica. Empatia tra umano e non umano, con semovente corpo vivente pronto ad interagire dal vivo con le immagini e gli oggetti di scena.



I cocci che restano dopo lo spettacolo, una volta che il gioco è finito, una volta che la festa è passata, sono i rifiuti dell'evento ormai consumato. Sono la polvere e i rottami d'un mutilato giocattolo da esibire in vetrina, senza una posa ed in balia del tempo.


È sempre la testa a rompersi per prima. Delicata e fragile porcellana rosa, si frantuma, si incrina, si fraziona irreparabilmente. Si stacca dal corpo, parte via seguendo il proprio destino. Deflagra, si fa a pezzi, non trova più il suo posto. Parte mancante, pezzo vacante, mina vagante, è sempre la testa a spegnersi per ultima.