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domenica 16 agosto 2009

Divieto d'accesso


Dove pensi d'entrare?!?

Qui, se non hai le credenziali, non hai modo d'avanzare!

Il mondo ha ancora i suoi circoli esclusivi, i suoi meccanismi di selezione, i suoi agenti che elargiscono, dall'alto e con sottaciuta parzialità, privilegi e colpi bassi.

Diciamo di calcare la stessa terra, ma poi non abbiamo la libertà delle pari opportunità.

I separatismi e le classificazioni prevalgono ancora sull'omogeneità e la complementarietà delle direzioni.

La sicurezza impone illusorie barriere, la clandestinità diventa reato, il passaggio in uno spazio-tempo torna delimitato regolamentato iper-controllato.

A sottoscrizione o ad inviti, a numero chiuso, l'accesso è una lama che taglia fuori chi non fa parte del giro, che non partecipa, chi non sa, non può, non vuole partecipare.


domenica 26 luglio 2009

Divieto di sosta e fermata


Una battaglia si compie giornalmente.
Tra l' autoritario emblema della frenesia metropolitana, di quella logorante fretta che porta all'accelerazione costante delle proprie azioni, concorrendo nello stesso tempo ad un accorciarsi inevitabile delle aspettative vitali, e l'invisibile baluardo della lentezza, scelta necessaria e consapevole d'una de-crescita alla portata di tutti coloro che corteggiano lo spazio della contemplazione, il momento della riflessione.

È davanti tale segnale che l'uomo sembra farsi definitivamente macchina ed ingranaggio nelle mani del più pericoloso efficientismo, timoroso che un ritardo o un intoppo di troppo possano negargli l'accesso al più dorato dei parcheggi.

Ma poi, partigiani dell'uno o dell'altro atteggiamento, per tutti l'unica pausa certa arriva alla fine.
E lì la multa da pagare è salata.
Si perde la vita e non c'è possibilità alcuna di ricorso o di rimborso.

lunedì 20 luglio 2009

Dare la precedenza

Dare la precedenza.

A chi? A che cosa? A te stesso o al mondo che ti circonda? A chi ti consiglia o a chi ti scompiglia?

Da quale lato voltarti prima di iniziare?

A chi tocca adesso?

L'intramontabile ed aggrovigliato dibattito su quali possano essere le gerarchie e le priorità guida la sclerotizzata meccanica dei nostri passi e delle nostre scelte.

Il rischio dell'assolutismo ed il gelo del misurato relativismo.

Dal “È tanto importante che mi son dimenticato di farlo fino al “Non me ne sono mai accorto” il passo è breve e la punizione implacabile.

Vince l'utile, vince il soldo, vince il sentimento, vince il più alto gradimento?

Tra legami e rinunce tu ti fissi un traguardo e tiri dritto. Oppure saltelli da un punto all'altro e giochi con l'ascensore dell'intensità.

Facile e diabolico il gioco dell'insoddisfatto e patologico penitente, colui che fa della certezza d'essere sempre lontano da quel che davvero conta il suo constatare quotidiano.

Sorridente chi invece non pensa all'orizzonte e si ferma ad osservare non molto oltre la sua fronte.

Ma attenzione, a farsi sempre precedere si finisce col recedere.

Accovacciandosi nella più confortante delle file si abbandona il senso dell'orientamento, ci si lascia definitivamente a testa bassa e ci mette in processione...

giovedì 25 giugno 2009

Uscita d'emergenza


Nostalgia d'una sala buia mai vissuta. D'una oscurità totale mai assaggiata.

Quelle precauzionali e doverose vie d'emergenza, segnali luminosi d' ormai insopprimibile e legittima accortezza, sempre là a ricordarci che in caso di pericolo c'è un'uscita già tracciata al proprio problema (incubo o trauma che sia), limitano la nostra capacità d'immersione in un mondo altro e ci consegnano alla fruizione d'uno spettacolo che si nutre d'un patto meno rivoluzionario e più mediato tra opera e fruitore.

L'abbandono ad un'altra dimensione può esserci ancora, ma l'esperienza che ci attraversa adesso ha confini spazio-temporali ben fissati, ha ai lati dello schermo corridoi predisposti ad una ordinata fuori-uscita da quella che non ci è dato più credere come un'altra realtà possibile.

E non c'è più traccia di quella bramosia entusiasta, di quel perdersi nella cecità volontaria in cui, in tempi di minor prudenza e superiore passione, ci si inoltrava gloriosi e senza freni.

mercoledì 24 giugno 2009

Dossi


Non va mai tutto liscio.


La possibilità d'un percorso lineare, mero effetto d'una esposizione prolungata a quell'american way of life di tanto cinema classico pre-sessantottino, una volta macinati i primi chilometri fuori dagli schermi dell'immaginario, diventa miraggio distorto dalle pieghe dei fatti ed opzione priva di fattibilità duratura.


In barba ad ogni rigorosa pianificazione dei propri passi, e sbeffeggiando anche qualunque tentativo di riappianare buche, fosse, altri crateri, l'utopia d'una vita senza sbalzi e senza sobbalzi va scontrandosi con i numerosi dossi – quelli naturali, quelli artificiali, quelli che la mente stessa s'industria a creare – che, nel proseguire deli giorni, ne alterano l'andatura.


Tra alti e bassi, è la nostra capacità d'ammortizzare gli urti, d'attutirne i colpi, che dovrebbe venirci in soccorso e riconsegnarci ad un maggior bilanciamento.

Con un'unica possibile certezza.

La livella, si sa, arriva solo alla fine della corsa.


sabato 20 giugno 2009

Rimozione forzata


In paradiso non si può parcheggiare.

La rimozione forzata è strategia di sopravvivenza per chi vuole offrirsi la possibilità di s-legarsi dal posto in cui ci si danna da tempo.

Tecnica di ri-partenza per affrancarsi dai pesi che porti sulle spalle.

Cinica saggezza del non pensarci, accurata scelta dell'azzittire il passato in vista d'un ottimistico o illusorio “andrà meglio”.

Accorreranno, in vostro soccorso e ben equipaggiati, i più equilibrati opinionisti della convenienza, i più stimati esperti nella ricostruzione della self efficacy.

Pagherete, in contanti o in lunghi pianti.

Capirete, ormai multati e del vostro sorriso mutilati.

Ve ne andrete, e, una volta vinti dall'oblio, vi riprenderete.

Già, a che pro soffermarsi e rimuginare, quando è in direzione del nuovo e del diverso che il progresso indica ed intima d' avanzare?

lunedì 15 giugno 2009

Senza uscita


Cupi presagi all'orizzonte. La fiducia è ancora molthenianamente in un nulla migliore.

Arenatasi la flotta delle intenzioni, tiriamo i remi in barca ed appendiamo la volontà ad un chiodo.

Le circostanze hanno creato i loro ostili paraocchi, il desiderio inappagato ha fatto il resto.

Si guarda in un punto solo e lo si vede cinto di ostacoli insuperabili.

Non ci avevano avvertito che il percorso era sbarrato.

Le alternative sono alle spalle e l'ineluttabile ha vinto la partita.

venerdì 12 giugno 2009

L'uomo che scava


Non trova niente, l'uomo che scava. Dice di cercare fino in fondo, ma poi non sa andare al di là dei confini dei suoi desideri.

Sotto il guscio c'è un altro guscio, e sotto questo ancora un altro.

Logica frattale e non meno che micidiale.

E se trovasse qualcosa in grado di sconvolgerne gli equilibri, d'arrestarne l'ormai consolidato movimento, più probabile sarebbe vederlo ricoprir di terra quell'amara scoperta e tornare a cercare.

lunedì 4 maggio 2009

Doppio Senso


Pericolo

Doppio senso

di marcia

di circolazione

di direzione

d'intendimento

d'interpretazione.


Il fraintendimento si cela dietro l'angolo. E se non è creativo è mortale.

La contraddizione è il perno dell'esistenza. E se non c'è si muore.

domenica 26 aprile 2009

Divieto di svolta a destra


Arrugginito e malconcio, ecco il segnale, oggi assai dimenticato, su cui si fondava la nostra cara democrazia.