lunedì 6 ottobre 2008
Fuori fuoco
È sfocata la lente dei miei pensieri, è fuori fuoco la percezione del vero.
Eppure si prova a far uso dei propri sensi, di quel che gli occhi portano alla luce (o di quel che la luce porta agli occhi).
È indistinta l'immagine che ho davanti. Non si tratta di lenti, non si tratta di gradi.
Quel che c'è non può vedersi che di tal fatta, inafferrabile, sgusciante, imprendibile e misterioso.
Catturare la luce , un gesto che alcun umano può compiere.
Annaspiamo, procediamo a tentoni, mentre le palpebre s'aprono, tentano di render possibile la verifica.
Dove siamo, finiti o infiniti?
Essere a bassa risoluzione
è
non vedersi bene
è
non risolversi
nel campo del visibile
è
mancare di nettezza e completezza.
La non appartenenza ad una linea o ad un obiettivo illuminato ti spinge nella corrente, ti immerge in una lieta fatica psico-fisica, nella frastornata perdita d'equilibrio nelle azioni quotidiane.
In questo mondo non ci vedo chiaro.
Cerco il centro ed il centro non c'è.
Vorresti lanciarti verso la certezza, ma l'obiettività è fuggita via.
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