Pedaliamo tutti su un battello ebbro e senza capitano. Con vino rosso e bianco della casa. Sconvolgiamo il posto e poi rimettiamolo come sembra ci sia stato imposto.
Positivamente contrariati e improvvisamente contraddetti. Parzialmente sconcertati, meglio sorpresi, mai abbastanza allarmati.
E poi sognai di restar lì e diventare in tua compagnia una di quelle statuarie bottiglie vuote...immobili e stoiche nella loro irreprensibilità d'atteggiamento. Come vetri a perdere, asciugati d'alcool e senza più tappo, disponibili cioè ad accogliere qualsiasi nuovo pensiero piombante dall'alto. Ebbri eppure ancora mal soddisfatti, restando lì a fissare i nostri occhi o la bellezza del palazzo di fronte, con coperte fatte di parole ed intenzioni senza ritorno, d'avventure vicine e lontane, di nuove creazioni e nuove creature, di bambole senza testa e di piedi senza capo. Di scimmie celebranti messa, di preghiere blasfeme e di rhum risicati, d'aperitivi del giorno dopo, di fughe da questo tempo. Mancanti e conquistati da quel senso di vuoto d'aver finito la corsa entusiasmante che aveva portato alla cosa del 7 aprile....
Organizzasi casting, Cercasi segretaria servizievole ed efficiente, che sappia indicarci la via per confonderci un po' meglio. Che sappia guidare i nostri smarrimenti, che ci aiuti ad inciampare e a compiere ulteriori errori condivisi.
Collezionando coincidenze, siamo in mezzo e non abbiamo un mezzo. O forse ne abbiamo troppi. Potrebbero travolgerci o potremmo farci travolgere. Salire di corsa e poi scendere il prima possibile. Tentare di farsi colpire. O anche allearsi per colpire. Meglio che ieri, con più veemenza, facendo irruzione nelle strutture protettive..nelle corazze protettive. E state più attenti, provate a vederlo quel suono che cammina nel buio e penetra le tue orecchie. Ancora e ancora. Ulteriormente.
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