Sam cerca chi gli possa offrire un massaggio mentale, poiché fa fatica a scandire le parole, ad occupare per esse e per sé stesso il posto giusto nel discorso, poiché trova arduo trovare un soggetto alla frase.
Sam si mette a contare, o meglio ad enumerare, ad affiancare un'ipotesi d'operazione ad un' altra. Ad antologizzare virtualmente, le vie possibili, per estrarne infine l'opzione migliore.
Non ha fatto che dirsi come impiegare quell'incerta giornata che aveva l'aria di non voler iniziare.
Frastornato dal suo troppo chiedere, preferirebbe acquietarsi e non fare troppe storie, mettersi in testa che ad un altro giorno ordinario si può sopravvivere con un certo autocontrollo ed un minimo spirito di sopportazione.
S'avventura in cantilene frutto di quella osservazione delle traiettorie sociali che si può fare restando alla giusta distanza.
Chi vuole può entrare
in contatto
in contrasto
in rotta di collisione
in comunicazione
Chi vuole può entrare
in azione
Potrebbe farlo ma poi non lo fa. Recede dal suo intento. Se ne rammarica a lungo ma preferisce passare oltre per non intaccare lo scivolare piatto della giornata.
Poiché il masochistico nutrirsi di rimpianti sembra che serva a rimpinguare il suo serbatoio di storie e temi, a volte lascia che l'occasione gli passi davanti, la guarda avanzare, ne immagina i contorni, poi l'abbandona al suo percorso sconosciuto verso il quale corre.
Nella grande città manca un posto, o meglio manca un tempo. Manca l'aria d'una nostalgia che è di leggerezza, non di giovinezza.
1 commento:
Mio caro, a volte è necessario, anche doveroso, lasciar scorrere un tempo piatto: esso è in fondo il calderone dove si rigenerano le nuove energie...non ce ne accorgiamo...quanno do vorremmo o crediamo di volere, superare le nostre forze senza dar loro il tempo di germogliare nuovi semi...ma allora i legami invisibili ci inducono misteriosamente laddove il bisogno ignorato con veemenza richiama dovuta attenzione. kisses. Carmen
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