E se imparassimo ad andare sino in fondo, a fondarci su un nuovo inizio.
Vediamo se è affar nostro sapere da dove partire, o se è per merito altrui che bisogna continuare a patire.
Vediamo se è tempo di far finta d'occuparsi di qualcosa, dimenticando gli specchi e facendoli infrangere una volta per tutti, così da non occuparsi ostinatamente e senza fine del riflettere e del riflettersi
...ma no, non siamo sulla stessa lunghezza d'onda, nemmeno sulla stessa barca. non abbiamo più maiuscole da spendere, nè energie da spremere per confezionare un prodotto grazioso e ben educato...
Il fuso orario ha provocato danni irreparabili alla nostra intesa.
Che cosa ne hai fatto del nostro tempo, come ci si è spinti sino all'aver fatto il nostro tempo.???
Ma, si sa, tutto il tempo che ci vuole è tutto quello che ci manca.
E s'è fatta ora.
Di sfilarsi dalla più ordinata marcia del senso, tagliare il filo del discorso con affilato stratagemma e dunque pro-cedere per gemmazione progressiva di sonorità tra loro familiari.
Cedere il discorso a chi sa continuarlo.
A chi non subisce pena nell'ignorarlo.
A chi potrebbe da ora cominciare ad amarlo.
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