Appunti sulla Strategia K. Per una fuga di idee.
Il regista (autor/auctor) che si cura dell'attrice così come il medico si cura della paziente: stessa connivenza, stessa tirannia? Il medico cura il paziente come la madre cura il figlio?? cure parentali estese? Sospendere (la pena?). Dal fare senza sapere al saper-far-fare. Fare e rivedere (fatto). Fatto e riprodotto.
Il curatore è oggi la figura chiave del mondo dell'arte. Il curato è oggi la figura chiave della società della psicosi medico-farmacologica. L'incurabile è l'arma in più in mano alla società dello spettacolo. La cura è il mezzo che tenta di giustiziare il fine. La cura è la fine ingiustificabile del tempo.
Interrompersi. Interrompersi. Sospendere questa interrotta interruzione.
Io sono il corpo della società, il suo utero mobile e vagante, l'insidia fallace che destabilizza l'equilibrio e la sanità dell'insieme.
Essere una maschera o averne una?
Tutto è stato fatto per fabbricare un'apparente vita.
Ogni irruzione è ben accolta.
Strategie di sopravvivenza. Non è un errore. È una scelta. È alla base del problema delle rivoluzioni. Quando la gente ambisce alla vita senza aver cambiato la struttura del proprio carattere, non si dà alcuna rivoluzione, alcuna vivibilità...
il teatro come cura parentale? una forma di dispendio energetico parentale messo in atto da una macchina celibe
Black out e improvvisi abbagli. Apparizioni di corpi in posa. Dove riposano stanche le nostre visioni?
Interrompersi mentre l'azione sta per compiersi. (con tutto il desiderio che si compia). Lasciare a desiderare.
Non permettere all'azione d'arrivare a compimento
non portare a compimento/ portare a concepimento. Evitare l'aborto disinnescando gli strumenti di procreazione.
Essere il limite della rappresentazione, un punto di passaggio. Resterà sempre qualcosa come un quasi, un quasi-volto, un quasi corpo, una quasi storia.
La bioresistenza del corpo alla (sua) “inquadratura”
Cura chi ti cura
la maternità ha il volto scoperto. Isteria.
Non concepire
La società è il corpo del nostro studio. Il corpo di lei è l'utero mobile: un incubo medico o un sogno etologico?
resistenza: tendenza di un corpo ad opporsi al passaggio di corrente....
in ecologia, la "strategia k" è la dinamica di popolazione basata sulla capacità di adattamento e sopravvivenza; è il percorso di allevamento e sviluppo tipico dei mammiferi e ha per caratteristiche ritmi di crescita lenti e una certa abilità a instaurare condizioni di equilibrio all'interno del proprio contesto sociale: lo scontro frontale, tanto metaforico quanto cinicamente concreto è tra gli esseri viventi che puntano sulla quantità – e qui si parla di “strategia R” – e quelli che puntano sulla qualità).
Non siamo più molto sicuri quale delle due sia la strategia umana
Come fare a non rendersi plateali di fronte ad una platea?
Ogni posa indica una costruzione ma anche una costrizione e un abbandono. Un'evidenza finta. [le forme plastiche, le contratture, i blocchi che i corpi di quelle donne assumevano in modo plateale]
L'implicazione complice degli sguardi.
Sguardi nudi..
una finzione pienamente scientifica: vivisezionare i corpi per sola mediazione dello sguardo.
Uno sguardo implica una certa esitazione. Uno sguardo implica un corpo che guarda. È sempre lo sguardo di un corpo il momento di esitazione della sua efficacia. Temporalità dell'esitazione
Qualcosa tramava attorno al suo corpo
negoziare il tempo della propria esposizione. Quando e quanto bisogna esporsi??
erano costretti a mimare se stessi.
Corpi in attesa che la loro immagine prendesse corpo.
Generare l'equivoco. L'ossessione di voler vedere.
La sospensione di cui i corpi sono attori, a un passo da un disastro sempre sul punto di compiersi, ineluttabile e insieme trattenuto.
Aspettare lo spettacolo per guarire. Egli finiva per guarire unicamente a determinati orari, che erano quelli dello spettacolo in cui convocava nel suo anfiteatro le pazienti.
Farne tanti e puntare sulla quantità
farne pochi e puntare sulla qualità
si trattò di un desiderio incerto. la lotta tra rilancio e prudenza
Essere una delle tragedie sperimentali di un qualche corpo-automa
tutto accade nel cervello?
riuscirono a recitare le parti così bene che la loro sofferenza perdeva della più immediata credibilità
imporre una forma richiede una tecnica
farsi statua espressiva. Reinventare il tempo del trauma
si tratta di ortografia insomma, una sottomissione plastica al modello
Portare a conseguenza un'immagine: lavare la tua morte
spingersi all'estasi, essere fuori-atto.
Tentare ogni volta la ripetizione di una prima volta
il nostro figlio è l'opera, ce ne prendiamo cura?
Strategie di sopravvivenza all'appiattimento del presente.
E i corpi erano là, come miseri resti di un concetto o di un nome proprio, di una diagnosi, di una sentenza che volteggiava sulla loro testa senza che ne avessero realmente cognizione di causa.
Un'intermittenza del corpo che si ostina a non entrare nell'immobilità di tutte le immagini. Ciò che è sempre in ritardo, l'intermittente.
Dove mettere questo corpo??
una connivenza tra madre e figlio, una connivenza tra medici e pazienti.
Prendersi cura del figlio come del paziente
cura: OSSERVARE, GUARDARE. sollecitudine, grande e assidua diligenza, vigilanza premurosa; grave e continua inquietudine
ATTENZIONE/PREOCCUPAZIONE: vigilanza
l'isteria come evento di significanti: segni e segnali da vedere e visitare con gli occhi
dunque curare attraverso lo sguardo??
dunque guardare è come curare?
Presagire una minaccia, proteggere e proteggersi. Contro l'illustrazione, contro la simulazione, contro la storia.
http://dehorsaudela.blogspot.it/
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