Sam disperde parole nell'ambiente, così lontano ancora da quell'orizzonte equilibrato che corrisponde alla piena ecologia della mente.
Sa dunque di inquinare poiché, nel suo caso e nel suo ruolo, dalla sua postazione in logoro cassonetto – oramai investito del ruolo di re dei rifiut(at)i, trattasi certamente di versi non rinnovabili né riciclabili.
Sam è inquinante. Contamina chi tocca con lo sguardo, chi raggiunge con il cuore. O così pensava potesse essere.
Privo dei giusti accorgimenti, è tuttavia a sua volta ad alto rischio di contagio, riguardo svariate tra le patologie derivanti da sommovimenti cataclismi smottamenti, emotivi e sensitivi, caratteriali e contingenziali.
Sam, usa(to) e getta(to), è disperso, oltre che già da tempo dispersivo ed ora anche prestante claudicante parodia del disperato. Mai gradevole, di certo degradato, non più bio-degradabile.
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