lunedì 22 settembre 2008

Traslocarsi

Smottamenti da cambio di residenza. Sam parte da lontano per non tornare dov'era, per ritrovarsi o riperdersi nei pressi di quel centro che ha perso l'equilibrio, di quella capitale di cui non ritrova le coordinate vitali.

Istantaneo crollare di certezze al momento in cui il sentirsi senza un tetto – spalle gravate dal peso d'una borsa colma di vita, stomaco vuoto di pietanze di famiglia, gambe annoiate da ore di inattività a vano fine - diventa palese, non rimandabile, evidente, pressante.

Sam si incammina, ma non sa ancora dove finirà per trasferire sé e le sue attività vitali.

Turbamenti da ricerca debole, mutilata da ristrettezze economiche, mitigata o funestata da patteggiamenti con esigenze di sorella, addolcita dal supporto di chi promette abbracci, costeggiano da vicino, minandone l'armonia, il suo passeggiare beato da flaneur in ritardo sui tempi.

Ancora in transito, tuttora di passaggio, piuttosto fuori posto, fuori luogo o senza luogo.

Non ha in mente lo spazio di cui vorrebbe fare la conoscenza. Né il soffitto che farà compagnia alle sue notti. Non osa immaginarlo.

S' intristisce nel pensar come debba riprender ancora la lotta al limite di regola che, come lupi ed agnelli nevrotici, incarogniti, furbi e teatranti, coinvolge locatori ed affittuari, proprietari senza remore e studenti senza appoggi, vincitori e vinti, in un vortice malsano di speranze triturate.

Famo un contratto. Famo un patto. Famo un ricatto.

Non è che posso paga', non è che posso regala', non è che posso assicura'

Sotterfugi di vario fascino e disintegrata natura popolano le indagini. Ci si fa beffa delle imposte statali, si nega all'uomo una minima dose d'umanità, si cancella la dignità dalla propria carta d'indentità.

Stringiamoci la mano, sorridiamo alla nostra innocente promessa, moriamo lentamente nel dirci pronti a firmare, ad abitare, a pagare.

Facciamo finta di vivere pensando ai collegamenti possibili, ai tempi di percorrenza, a come potremo spender bene i denari rimanenti. Facciamo finta di far delle esperienze, di provare delle emozioni, di mandar avanti dei progetti, di costruire percorsi ed accumulare punti.

Aspettiamo fiduciosi il nuovo tradimento che presto o tardi, dall'alto o dal basso, non mancherà d'arrivare.

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