sabato 16 maggio 2009

Affollamenti


Sam si riempe di eventi che ne affollano sino alla quasi saturazione le capacità di situarsi con una minima certezza in un dato contesto, in una data fase relazionale, con sé stesso, con gli altri, con il mondo.

Sam rimbalza da un'occasione all'altra con disperata volontà di non risparmiarsi, con spirito tragico, lottando contro il tempo, contro la pigrizia, contro l'appiattimento del risolversi ad una sola attività. Fa dell'afferrare il suo gesto privilegiato. Si tratti semplicemente d'un tratto inedito, d'un verso prima ignorato, d'una illuminazione fatta di pochi istanti, d'uno starnuto che spezza gli incantesimi, un silenzio che alza muri, una risposta ad una domanda mai posta, una domanda senza risposta, un altro punto di vista, infine una vista senza più punti.

Sam salta gli steccati e rompe gli schemi. Ma dall'altra parte il rischio corrente è d'imbattersi nel vuoto, la minaccia obbligata è d'accorgersi d'esser stati per troppo tempo sospesi, ad un filo, ad un ritmo, ad una idea, ad una speranza, alla più grande intemperanza.

E così di colpo si cade, poiché al demolire non sempre segue un'azione eguale e contraria. Così s'avverte uno sfiancamento, un continuo vagheggiare il miraggio dell'equilibrio, della giusta distanza, della bilancia mentale, della posologia più corretta, dello sviluppo più sostenibile, della segnaletica metaforizzata ad uso più ampio. Così nell'assottigliarsi delle energie, nell'incapacità di ricapitolare, nell'insostenibilità d'abbracciare il tutto, nella fermezza del non saper scendere a compromessi, Sam s'avvia in terra desolata, dove, abbandonato delle sue sovrastrutture, sarà destinato a lotta alla pari con sé stesso e nessun altro.

Nessun annuncio, nessuna insegna, nessuna consegna. Non più ore da contare, non più scadenze da rispettare, non più coincidenze da afferrare. Sam sceglie il deserto per smarrirsi definitivamente e poi de-costruirsi, ritrovarsi e riconquistarsi.

Attraversato ed interessato da cristologie antiche e moderne, - Pasolini Che Guevara Lennon Jesus was an homeless - comincia il suo percorso nelle dune vuote, senza punti d'informazione, senza esortazioni alla formazione, senza note a piè di pagina, senza vigili né vigilanti. Senza la tentazione di passar ad altro per necessità di non approfondire abbastanza, ma con la pressione di dover riferirsi a sé stesso.

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