giovedì 30 luglio 2009

Parentesi


Sam ha capito d'esser stato solo una parentesi.

Di quelle che forse non incidono minimamente sul senso del discorso.

Di quelle ampiamente tralasciabili una volta che diventa necessario lasciar spazio al corpo centrale del testo.

Di quelle che si possono facilmente eliminare, allorquando se ne constata l'eccedenza e la non corrispondenza con tutto il resto.

Sam ha capito d'esser stato una divagazione, di quelle che alleggeriscono per un tempo già stimato limitato le proprie faccende vitali, permettendo d'immettersi in mondi diversi: la favola, il sogno, la vacanza dal pensiero terreno.

Sam ha capito d'esser stato solo una digressione, di quelle che a volte affascinano il lettore - instradandolo verso opportunità altre rispetto a ciò che la narrazione aveva fino ad allora svelato o facendolo affondare fino al più dettagliato anfratto di ciò che si va analizzando – ma che poi finiscono solo per dis-trarre dalla propria progettata via d'uscita dall'instabilità.

Sam ha capito d'esser stato una nota a margine, di quelle che ti segnalano l'esistenza di un'altra vita possibile, di quelle che ti stimolano ad una ricerca più minuziosa degli ingredienti in campo, ma che poi il più delle volte è preferibile ignorare, per non crearsi un ulteriore impaccio sul cammino rapido che porta ad una fine serena del libro o della vita.


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